Buongiorno, lei è licenziata. Il nuovo libro di Edi Lazzi sulle donne e la precarietà
Buongiorno, lei è licenziata
Dieci storie, dieci donne che hanno perso il lavoro. Ma continuano a lottare.
Mercoledì 8 settembre, per Edizioni Gruppo Abele, è uscito in libreria Buongiorno, lei è licenziata. Storie di lavoratrici nella crisi industriale, di Edi Lazzi e con prefazione di Francesca Re David. Dieci testimonianze di donne che hanno perso il lavoro raccontano la necessità di un nuovo approccio alle politiche del lavoro, contro ogni sopruso e precarietà.
Il libro è stato presentato ufficialmente giovedì 9 settembre alle 21 durante la XV Festa della FIOM CGIL di Torino a Beinasco, con Edi Lazzi e Francesca Re David.
Tutto diventa precario
Secondo i dati FIOM, dal 2008 a oggi nel solo settore metalmeccanico torinese sono andati in fumo trentaduemila posti di lavoro e trecentosettanta aziende hanno chiuso definitivamente i battenti, per fallimento o cessata attività. La maggioranza dei posti persi è stata nell’automotive e in tutto il suo indotto. Le ragioni sono molteplici, di quelle che si leggono ogni giorno: crisi economica, delocalizzazioni, assenza di politiche industriali serie.
Con la frantumazione e la scarsità di lavoro, anche il senso di comunità che nasceva all’interno delle fabbriche e che connetteva i lavoratori e le lavoratrici si è sfilacciato, lasciando dietro di sé persone più sole, povere e frustrate: tutto diventa precario, anche i rapporti interpersonali. Così una crisi economica diviene anche sociale, politica, culturale. A farne le spese, in misura enormemente maggiore, le donne: a dicembre 2020 l’occupazione femminile è scesa al 48,6%, contro il 67,5% maschile. Un’ecatombe.
Dieci donne in rappresentanza di tutte
Edi Lazzi – segretario della FIOM Torino – ha scelto così di dare voce proprio a loro, le lavoratrici. Angela, Rossana, Anna, Daniela, Giuseppina, Silvana, Giovanna, Assunta, Tania, Maria Elena: dieci donne per altrettante aziende che hanno scelto di lasciarle a casa, oppure hanno chiuso o delocalizzato. Dieci donne in rappresentanza di tutte, «lavoratrici che in questi lunghi mesi di pandemia sono state indispensabili, dentro e fuori casa, in fabbrica come in impieghi svalorizzati socialmente ed economicamente» come ricorda la segretaria nazionale di FIOM Francesca Re David nella prefazione. Buongiorno, lei è licenziata raccoglie queste dieci storie, crude e potenti, e apre una finestra sulla realtà del lavoro femminile.
Da queste testimonianze – legate al territorio torinese – Edi Lazzi delinea l’orizzonte entro cui si muovono lavoratrici e lavoratori, senza garanzie e diritti. Una denuncia che diventa parte costruttiva di una piattaforma per l’industria, la riconversione ecologica, la politica attiva del lavoro. Per ripensare Torino – dove questo libro è nato – e l’Italia dando ascolto all’intelligenza e al saper fare delle lavoratrici e dei lavoratori.
«Perché le storie diventino una piattaforma, c’è bisogno di dar loro forza insieme» ricorda ancora Francesca Re David. Contro la precarietà e la frantumazione dei diritti, dobbiamo saper ascoltare.
L’autore
Edi Lazzi è il segretario generale della Fiom-Cgil di Torino. Entrato in fabbrica come operaio, promuove la costituzione in azienda del sindacato Fiom-Cgil, di cui diventa delegato. Prima funzionario sindacale nella zona ovest di Torino, passa poi a Mirafiori. In veste di responsabile per tutto il gruppo Fiat a Torino, gestisce molte delle vertenze dell’ultimo decennio sul territorio. Ha conseguito due lauree, una in scienze politiche, l’altra presso la facoltà di giurisprudenza in scienze dell’amministrazione e consulenza del lavoro.